Joyce, così si chiamava mia nonna: ottima cuoca, golosa e di gran temperamento.
Joyce sfornava scones di continuo e fu proprio quando tentai per la prima volta di prepararli che mio padre, stimolato dal profumo che usciva dal forno, mi raccontò il ricordo più caro che gli è rimasto della madre: “Una volta mio padre voleva sgridarmi. Io scappai e mi andai a rifugiare tra le gambe di mia madre (le arrivavo alle ginocchia, più o meno). Lei aveva addosso il grembiule sporco di farina e l’odore di scones riempiva tutta la casa: affondai la faccia tra le sue gambe impaurito, lei mi ac- carezzò la testa. Non disse nulla, ma lanciò a mio padre uno sguardo deciso e lui (un uomo alto due metri, burbero e rigoroso) girò i tacchi, senza dire una parola. La mamma, che sembrava fragile e dolcissima, in realtà era una donna forte e caparbia. Mentre mi guardava, i suoi occhi si strinsero in un sorriso. Aveva il tuo stesso modo di strizzare gli occhi. Non ho molti altri ricordi, ma quel volto e il profumo di scones li ricordo come fosse ieri.”
Scones
- 220g di farina
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
- 1/2 cucchiaino di sale
- 50 g di burro morbido
- 100 ml di yogurt bianco e 80 ml di latte (oppure 150 ml di latte o, ancora, 150 ml di latticello)
- 4 cucchiai di zucchero.
- Setacciate la farina con il lievito, lo zucchero, il sale e il bicarbonato, poi unitevi il burro ammorbidito e cominciate ad impastare con le mani o nella planetaria a velocità minima con il gancio per impastare. Quando avrete amalgamato bene ingredienti secchi e burro aggiungete il mix latte+yougurt lentamente e impastate fino ad ottenere un impasto molto morbido, ma malleabile. Infarinate il piano da lavoro e stendete la pasta ottenuta alta 1, 5 cm. Con una formina tonda (circa 5 cm di diamentro) o un bicchiere intagliate gli scones e sistemateli su una teglia rivestita di carta forno. Spennellate i vostri scones con il latte e infornate per 15 minuti a 180°.
Che bel ricordo, proprio proustiano!
la cucina dei ricordi è la migliore, io ne sono piena e spessissimo intenta a cucinare mi tornano alla mente pensieri, profumi e ricordi.
Grazie Laura!
Post tenerissimo,penso che tuo Papa’debba essere molto fiero di te,te lo meriti !
Non e’ neppure in contraddizione il fatto che tu unisca questa poesia di pensiero a delle ricette.
La scelta delle ricette che condividi con noi fa parte di te e ti assomiglia,
,come questi dolcissimi ricordi che ‘ condividi con noi con altrettanta generosita’.
Grazie mille davvero!